29 luglio 2013

Backstage: la rocker della settimana su Rolling Stone Magazine

Questo è un post a DUE voci. La mia (Odri) e quella di Paola. Per raccontarci che cosa ci stavo a fare sulla home page del sito del Rollig Stone Magazine in una calda settimana di giugno del 2013...




Odri: Perché diamine ti sei messa a fare la “rocker della settimana”? 
Ok, io avrei preferito "rockeuse", ma fa lo stesso. Non so comunque strimpellare mezza nota né mi azzardo a trapanare i timpani a qualcuno cantando. Ma di musica ne ascolto, quanta. Sempre. Rock'n'roll ti sei preso la mia anima. Dunque, un pomeriggio d'aprile ero a passeggio nel parco mi sentivo molto new wave con il mio cappottino scuro e l'aria di chi se ne sta andando via per un po' di tempo e non sa bene come andrà a finire

Ho scattato varie foto in giro e poi un autoscatto (è la foto in alto nella colonna a dx). La sera torno a casa e facendo zapping sul web tra i vari socialnetwork (io non ho la tv) leggo questo annuncio sul sito del Rolling Stone Magazine:

«La rocker della settimana Vuoi essere una rocker di "RS"? Inviateci le vostre foto a questo indirizzo! Unico requisito richiesto: dimostrare di avere un'attitudine rock'n'roll».

Santo cielo se sono rock'n'roll. Invio la foto. Senza pensarci su. A questo punto me ne dimentico per circa una settimana, fino a che non mi arriva un' e-mail che mi spiega che avevo proprio l'attitudine giusta, ma per caso non mi si poteva vedere un pochino di più in foto? Sorrido fra me e me, chiudo il messaggio passo a scorrere il resto della posta elettronica. Penso: «Che carini. No, ma figuriamoci. Per favore. Stavo scherzando.» 

Ma mi si accende in testa una lampadina che non riesco a spegnere... 






Da un po' di tempo c'è Paola ha iniziato a fare dei ritratti con la sua reflex, giocando con la luce. Ma dei ritratti belli forte, ha preso i suoi amici e li ha chiamati “anime belle”. I primi erano a colori, poi pian piano è passata al bianco e nero, ai contrasti forti, i neri pieni, i bianchi accecanti.... Paola è una videomaker. In realtà è una regista coi “controfiocchi” solo non lo diciamo troppo ad alta voce. Paola è anche una bravissima fotografa. Paola è mia amica. Ci conosciamo dalla prima liceo. Nonostante il fatto che siam cresciute facendo dei mestieri piuttosto complementari e rischiando di “incrociarci” più di una volta nella nostra vita professionale, io e Paola non abbiamo lavorato mai insieme


VOGLIO LE FOTO DI PAOLA SUL SITO DEL ROLLING STONE MAGAZINE





Paola: Perché e percome fare le foto ad una delle tue migliori amiche per Rolling Stone? Perché no e come no, risponderei (e poi avevo appena acquistato il 24 mm)!



“Cara Canon 5D, oggi ci ha chiamate Daniela. Con la voce cinguettante ci ha chiesto se ci va di lavorare per scattarle qualche foto per la rubrica della Rocker della settimana di Rolling Stone. Io le ho chiesto solo se potevo lavorare in bianco e nero. Tu puoi fare quello che ti pare, mi ha risposto lei. Vabbé, le dico. Noi facciamolo, poi – male che va – ci si diverte.” 

La reflex era d’accordo, e il mio nuovo grandangolo era appena arrivato. Io adoro i ritratti con il grandangolo. Lo so che non è convenzionale, ma essendo un’autodidatta molte cose l’ho scoperte scattando. Non sto qui a dilungarmi sulla tecnica fotografica, ma il succo è che nonostante a scuola di solito ti insegnino il contrario, a me piace così. Tanto la scuola non l’ho fatta.

Odri: Lei, Paola, mi ha detto di si. Adesso ci inventiamo un set. Non so se prevarrà il mio immaginario da groupie (yeah!) o la cultura cinematografica di Paola e il suo occhio filmico. Se le cose andranno come devono, sarà una cosa che non è mia e non è sua ma solo nostra. E faremo una di quelle cose che quando ci pensiamo ci viene da ridere.

odri foto by paola palombi

Paola: La reflex io la conosco dal 2010, Daniela dal ‘95. Io scrivevo sul diario e lei disegnava sul banco. Le dicevo che da grandi avremmo avuto uno studio di comunicazione insieme, da brava coppia creativa. E invece non abbiamo mai lavorato insieme. Il problema è che da sole già siamo una folla, e così i nostri percorsi di studio e di applicazione si sono divisi, incrociati, sovrapposti e affiancati, ma mai uniti. Santo cinema che ci ha fatto rimanere insieme, a parte l’amicizia sempre viva e stimolata. Bene, finalmente lavorerò con Daniela. Certo, non era quello che mi ero immaginata a 15 anni. Ma a volte la realtà è più divertente della tua immaginazione...Intanto, la scelta di Daniela sul mio occhio fotografico non era scontata. Conosciamo non pochi artisti e il fatto che lei proponesse a me questo lavoro non era automatico. Non siamo certo due amiche che si sbrodolano in complimenti. Sappiamo entrambe di stimarci ma non ce lo ricordiamo ogni giorno. Il fatto di essere “scelta” è stato un grande atto di riconoscimento.

OdriLa storia di “come” fare la gallery è nelle mani di Paola. Io sono la cavia. Io faccio le smorfie, sorrido, cambio posizione.. Io la guardo mentre allestisce il set, rispondo alle domande che mi fa sul risultato che pensavo di ottenere. Dietro l'obiettivo c'è lei e mi piace pensare che stiamo creando insieme.


Paola: All’inizio è normale essere imbarazzati e rigidi. La modella può essere anche tua sorella, ma si deve trovare il modo giusto per scavalcare il muro di timidezza iniziale e far fuoriuscire la naturalezza. Io e Daniela ridiamo spesso e volentieri, così le chiedo di fare qualcosa di buffo. Questo è uno dei primi scatti.. così, per rompere il ghiaccio.


Odri: Ora, come ogni set che si rispetti si sono presentate tutte le difficoltà del caso, non ci siamo fatte mancare niente: la modella di legno, il bello e il cattivo tempo, i cambi di costume, trucco e parrucco, l'ispirazione volubile, le ore contate e in extremis l'assistente alle luci (nominata in corsa, Eleonora, perchè fa parte della squadra!) 

Paola: Il B&N non è una vera e propria scelta. E’ il mio mood di questo periodo. B&N, total white e sovraesposizione. Non faccio la fotografa di professione, non ho scuola alle spalle. I miei studi l’hanno abbracciata ma non ho mai fatto corsi apposta. Quindi per me la fotografia è una ricerca molto istintiva, né lavoro né passatempo, e mi rappresenta molto. E questo periodo cerco pulizia. L’unico elemento che m’interessa, appunto, è il soggetto.


Allestendo un piccolo angolo in un locale quasi totalmente chiuso a vetri, adoro lavorare con la luce naturale. Ma un paio di faretti servono sempre.. appunto. Non sono brava con la tecnica luci, ma a necessità m’ingegno un bel po’!

Odri: Questa mi piace tanto a me!



Paola: Questa foto è tra le mie preferite. Tutto parte dagli occhi, il resto può anche svanire. La linea del fianco che finisce all’angolo opposto del quadro, poi, con il corpo come un’onda. Ecco, la diagonale che fa il corpo la trovo bellissima. Non siete d’accordo con me?

Odri: Pà, ci sveli il fascino della geometria senza segreti!


Paola: Avevo detto che era il soggetto che m’interessava. Ma alla fine degli elementi li abbiamo dovuti introdurre.. o per lo meno uno. E la rivista sennò dove la mettiamo? Nel frattempo sia io che la modella ci siamo scaldate. Io comincio ad utilizzare dei contrasti più elevati, ed anche Daniela è più sicura. Le morbidezze delle espressioni e delle luci spariscono per fare spazio ad un po’ più di carattere, da parte di entrambe.


Che je volete dì a lei? Daniela ha dei tratti somatici difficili da trovare. E’ perfetta anche nelle imperfezioni. E che volete dì a me che m’è uscita l’ombra dello schienale della sedia uguale alla texture dell’ombreggiatura del logo del Rolling Stone? Provvidenza divina, fortuna, Bresson che mi aiuta dall’alto? (ah, nel frattempo siamo andate in terrazzo, luce naturale e addirittura una sedia!)

Odri: Occhi piccoli, già. Due fessure. 


Paola: Pannello riflettente in campo! Quanto siamo fai da te...altro che coppia creativa.
Odri: Altro che "lampada trifacciale"!


Paola: Comunque il pannello argento era indispensabile.. così come Eleonora che ci è venuta ad aiutare. E così il lavoro di set era completo!



Torniamo in casa. Alle ultime battute, il piano pavimento conciliava stanchezza e fresco. Ma io incominciavo a diventare dispotica. Si vede?

Odri: Pà questa vorrei tanto la tenessi sulla tua scrivania come ricordo <3!


Paola: Pronta alla resa?



Odri:  Mai! Mai! Cos'altro dire... cielo se abbiamo riso! Abbiamo riso tantissimo! 

A conclusione del #backstage, ecco le foto che non avremmo mai voluto farvi vedere:








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