30 novembre 2012

Mark Lanegan, la seconda volta



Cronachetta numero quattro.

Secondo concerto di Mark Lanegan in un anno. In primavera ero partita alla volta di Milano per vedere la Mark Lanegan Band suonare all'Alcatraz il 25 marzo 2012. Il tutto per saldare un debito d'amore per quell'artista che aveva sfornato un disco come Bubblegum -  quello con quella famosa "Come to me" che mi ha sempre frastornato - appena qualche anno prima.

Parto senza aver ascoltato il nuovo disco, Blues Funeral, a parte il singolo "The gravedigger's song" che comunque mi ha lasciato una buona impressione. Ricordo il locale strapieno, le luci rosse un concerto denso. Che poi Milano è una storia a parte.





Insomma ora torno a sentire Mark Lanegan che é ormai autunno inoltrato. Ho assimilato il disco e mi sono ritrovata a tornare ogni volta sui pezzi che "svicolano dal recinto" come l'ipnotica "Ode to sad disco". Il concerto è all'Orion, che sarebbe Roma ma praticamente é Ciampino, si dove c'è l'aereoporto. Basta fare un minimo di attenzione e si sentono i decolli e gli atterraggi. Sorrido pensando a un bacio lontano, ad un aereo mai preso.



Ecco un estratto della cronachetta:

"Mark Lanegan è una vera icona del rock, uno dei pochi “artisti maledetti” ancora in circolazione, che con la sua voce assolutamente inconfondibile, evocativa, profonda e ruvida, canta il tormento interiore dell’essere umano nel disincanto, nella malinconia, nella rabbia sommessa. Un artista schivo e timido nell’approccio con il pubblico eppure disponibile all’incontro. Statuario nella presenza scenica e dal carisma innegabile."



Il resto su "Roma da leggere":
Mark Lanegan, un grande concerto sul palco dell’Orion Club


P.S. Ho preso una belle più fichissime Band T-shirt del mondo!



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